Il 2 febbraio è la Giornata mondiale delle zone umide, ricorrenza del giorno in cui, nel 1971, è stata firmata la Convenzione di Ramsar, sulle rive del Mar Caspio: un accordo internazionale che da allora ha permesso di identificare le più importanti aree umide del mondo, luoghi di grande bellezza e ricchi di biodiversità, come la nostra Riserva Naturale Pian di Spagna e lago di Mezzola.Lo scorso anno segnalavamo, in analoga occasione, che era ripartita la procedura della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) per il rinnovo del Piano di gestione. Come associazioni ambientaliste, Legambiente, WWF, Cros Varenna, Orma, riunite nel gruppo OCCHI SUL PIAN DI SPAGNA avevamo presentato i nostri contributi.
Oggi esprimiamo apprezzamento per i primi orientamenti e obiettivi strategici presentati nella prima conferenza Vas, in particolare l'importanza data al mantenimento della funzione ecologica delle zone umide presenti, nello spirito della Convenzione di Ramsar e quindi la tutela e la valorizzazione della naturalità delle aree ecologiche più significative sottraendole a nuova pressione antropica. Ci pare di leggere una svolta nella pianificazione della riserva che restituisce alla maggior parte della sua estensione territoriale la funzione primaria per cui è stata istituita. Ecco i punti che vogliamo ancora una volta richiamare: allargamento dei confini della Riserva come prescritto dalla Regione e previsto dal PGT di Sorico a compensazione di quanto realizzato illecitamente alla Punta, il raccordo con il Piano di gestione del Sic e con il Piano agronomico e soprattutto una norma inattaccabile impostata sulla considerazione che le fasce a ridosso di quelle naturali, le cosiddette aree di rispetto agricole, sono strategiche sia paesaggisticamente sia ambientalmente e come tali vanno conservate.“Il Piano della Riserva, anche alla luce delle trasformazioni avvenute sia a livello locale sia sul pianeta a causa dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e della riduzioneprogressiva delle zone umide, - afferma Costanza Panella, rappresentante delle Associazioni ambientaliste della Comunità della Riserva - deve porre la conservazione e l'ampliamento degli habitat e la cura del paesaggio quale primo obiettivo e rapportare ad esso la promozione e la regolamentazione della presenza umana e delle attività economiche, compresa l'agricoltura. Oggi gli agricoltori e allevatori possono continuare a fregiarsi del titolo di difensori della Riserva se hanno il coraggio e l'immaginazione di imprimere una svolta decisiva alla loro attività, cogliendo l'occasione di finanziamenti regionali, sviluppando collaborazioni, copiando da chi già mette in atto buone pratiche, per adeguarla all'obiettivo primo, la conservazione e il potenziamento degli habitat. La proprietà o l'affitto della terra li responsabilizza verso l'uso rispettoso di un bene i cui servizi ecosistemici sono a beneficio, o a discapito, di tutti.”Infine ci aspettiamo dalla gestione dell'Ente una più rapida e accurata esecuzione delle opere programmate e la vigilanza più efficace contro il bracconaggio, le pratiche contrarie alle regole, l'abbandono dei rifiuti e il degrado.
Oggi esprimiamo apprezzamento per i primi orientamenti e obiettivi strategici presentati nella prima conferenza Vas, in particolare l'importanza data al mantenimento della funzione ecologica delle zone umide presenti, nello spirito della Convenzione di Ramsar e quindi la tutela e la valorizzazione della naturalità delle aree ecologiche più significative sottraendole a nuova pressione antropica. Ci pare di leggere una svolta nella pianificazione della riserva che restituisce alla maggior parte della sua estensione territoriale la funzione primaria per cui è stata istituita. Ecco i punti che vogliamo ancora una volta richiamare: allargamento dei confini della Riserva come prescritto dalla Regione e previsto dal PGT di Sorico a compensazione di quanto realizzato illecitamente alla Punta, il raccordo con il Piano di gestione del Sic e con il Piano agronomico e soprattutto una norma inattaccabile impostata sulla considerazione che le fasce a ridosso di quelle naturali, le cosiddette aree di rispetto agricole, sono strategiche sia paesaggisticamente sia ambientalmente e come tali vanno conservate.“Il Piano della Riserva, anche alla luce delle trasformazioni avvenute sia a livello locale sia sul pianeta a causa dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e della riduzioneprogressiva delle zone umide, - afferma Costanza Panella, rappresentante delle Associazioni ambientaliste della Comunità della Riserva - deve porre la conservazione e l'ampliamento degli habitat e la cura del paesaggio quale primo obiettivo e rapportare ad esso la promozione e la regolamentazione della presenza umana e delle attività economiche, compresa l'agricoltura. Oggi gli agricoltori e allevatori possono continuare a fregiarsi del titolo di difensori della Riserva se hanno il coraggio e l'immaginazione di imprimere una svolta decisiva alla loro attività, cogliendo l'occasione di finanziamenti regionali, sviluppando collaborazioni, copiando da chi già mette in atto buone pratiche, per adeguarla all'obiettivo primo, la conservazione e il potenziamento degli habitat. La proprietà o l'affitto della terra li responsabilizza verso l'uso rispettoso di un bene i cui servizi ecosistemici sono a beneficio, o a discapito, di tutti.”Infine ci aspettiamo dalla gestione dell'Ente una più rapida e accurata esecuzione delle opere programmate e la vigilanza più efficace contro il bracconaggio, le pratiche contrarie alle regole, l'abbandono dei rifiuti e il degrado.
Occhi sul Pian di Spagna - http://occhisulpiandispagna.blogspot.it/
Ai seguenti link sono scaricabili i documento in formato PDF
Osservazioni alla Relazione di Scoping - VAS del Piano di gestione della Riserva Naturale
Ai seguenti link sono scaricabili i documento in formato PDF
Osservazioni alla Relazione di Scoping - VAS del Piano di gestione della Riserva Naturale
Immagini della Riserva del Pian di Spagna e Lago di Mezzola a gennaio.
fotografie di Roberto Brembilla
Nibbio reale (Milvus milvus),
è primo anno che questa specie sverna in Riserva del Pian di Spagna.
|
Orco marino (Melanitta fusca),
anatra nordica svernante regolare in Riserva con pochissimi individui.
La cerva dal particolare mantello chiaro è ritornata nel canneto della riserva.
Nessun commento:
Posta un commento